Tratto da Vivere Light, edizione Febbraio 2016. Intervistato il Dott. Mario Ambrosone Specialista in Ortopedia e Traumatologia
La cervicalgia
Una delle patologie tipiche della colonna vertebrale
Il dolore cervicale, ovvero la cervicalgia, rappresenta una delle manifestazioni più diffuse delle patologie della colonna vertebrale nel mondo occidentale. Si stima che colpisca in maniera prevalente le donne e che un italiano su quattro spesso soffra di dolore cervicale cronico.
Il dolore causa l’irrigidimento del collo e una forte diminuzione nelle capacità di movimento. Tende inoltre a irradiarsi alle spalle e alle braccia e ad essere accompagnata da altri sintomi quali mal di testa, vertigini, nausea e disturbi sensoriali.
Per prevenire la cervicalgia, la cura c’è: rieducare il corpo a una postura corretta.
Le cause più diffuse
- Postura scoretta prolungata: I dolori e le infiammazioni che coinvolgono la regione cervicale sono principalmente di origine traumatica e possono riguardare le vertebre cervicali, le articolazioni o la muscolatura che le sorregge. I traumi spesso dipendono da una postura scorretta, magari mantenuta troppo a lungo, come può accadere a chi svolge un’attività professionale che costringe a stare seduti per lungo tempo. In questi casi, risonanza magnetica, tac, ecografia e visite specialistiche non mostrano nulla di significativo. L’unico segno radiografico è la riduzione della normale lordosi del tratto cervicale della colonna.
- Scarsa attività fisica: una scarsa attività fisica anche può determinare una perdita di tono muscolare e, di conseguenza, può predisporre maggiormente a strappi muscolari, specie se si fanno movimenti bruschi o improvvisi.
- Traumi occasionali: infortuni mentre si pratica sport, oppure il classico colpo di frusta, comune soprattutto negli incidenti stradali.
- Stress: determina una tensione muscolare eccessiva e, similmente a quanto accade con le posture scorrette, rende più sensibile la regione ai traumi e alle reazioni infiammatorie.
- Altri fattori: che comportino alterazioni nella curvatura della colonna vertebrale come la scoliosi, la cifosi dorsale o la lordosi lombare. Esistono poi alcune malattie l’artrite reumatoide, l’osteoartrosi oppure l’ernia del disco.
I sintomi
Il dolore percepito dai pazienti affetti da cervicalgia è di entità variabile. Si tratta di un dolore costante, che può essere localizzato in zone diverse della colonna cervicale. La localizzazione aiuta spesso a capire l’origine del problema. In base alla localizzazione del dolore, si possono distinguere 3 categorie di dolori cervicali:
– Cervicalgia pura: il dolore riguarda principalmente il collo ed è accompagnato da una rigidità muscolare e da una limitata mobilità della zona colpita. In questo senso, è molto simile al torcicollo, al quale si può spesso accomunare.
– Sindrome cervico-brachiale: i dolori tendono a irradiarsi alle spalle, alle braccia e talvolta alla mano. La comparsa di formicolii o eccessiva sensibilità agli arti interessati è di solito l’indizio di una compressione anomala dei nervi cervicali.
– Sindrome cervico-cefalica: determina la comparsa di cefalea di tipo tensivo oppure emicrania, vertigini, disturbi alla vista o all’udito, nausea e vomito.
Nella maggior parte dei casi, i dolori non durano più di qualche giorno e raramente superano la settimana, specie quando sono di origine traumatica: regrediscono spontaneamente oppure con l’ausilio di farmaci da banco. Se la cervicalgia si protrae per più di tre mesi, si può definire cronica. Può diventarlo se persistono fattori come lo stress o le posture scorrette, ma anche in presenza di malformazioni congenite alla colonna vertebrale oppure di malattie degenerative come l’artrosi cervicale.
Prevenzione per la cervicalgia
La cervicalgia e le sue complicanze non rispondono prontamente all’utilizzo di farmaci, che si tratta di antinfiammatori o di antidolorifici, né alle tradizionali terapie fisiche. Si deve invece intervenire per tempo con un riequilibrio dell’intera postura, eliminando le contratture dei muscoli superficiali.
A tal proposito, si possono ottenere buoni risultati con dei trattamenti terapeutici che interessano tutta la colonna vertebrale (e non solo del tratto cervicale), attraverso l’acquisizione di una deglutizione ottimale nonché uno sblocco del diaframma per recuperare una respirazione naturale.
I plantari Ks come terapia per la cervicalgia
La soluzione? Plantari Medical KS di utilissima generazione.
Parte della sintomatologia dolorosa riferita al rachide cervicale può essere prevenuta, alleviata o addirittura eliminata con un trattamento mirato atto ad un uso prolungato di solette studiate appositamente per dare dei benefici a tutta la colonna vertebrale.
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