Il piattismo
Il piede piatto è una problematica di appoggio molto diffusa tra i bambini, che spesso persiste sia nell’età evolutiva sia nell’età adulta. Noi tutti nasciamo con i piedi piatti, ma poi, quando impariamo a camminare, esercitando un movimento di contrazione e rilasciamento dei muscoli intrinseci del piede stesso, otteniamo l’aumento del tono muscolare.
Questo comporta una maggiore forza sia dei muscoli che dei legamenti del piede e l’organizzazione della sua specifica archittettura in arcate. Le arcate plantari devono poter esprimere:
- Elasticità
- Deformabilità
- Adattabilità al terreno
- Ammortizzazione durante il passo.
Succede molto spesso, però, che il bambino rimanga con i piedi piatti.
Cause da piede piatto
Ci sono molti fattori che predispongono al piattismo:
- familiarità
- lassità muscolo-legamentosa
- scarsa attività fisica del bambino
- perdita dell’abitudine di camminare a piedi
Circa il 30% dei bambini mantiene un piattismo dei piedi oltre il terzo anno di età.
Il piattismo dei piedi dei bambini non è mai un problema isolato ma spesso genera altre problematiche di natura posturale. Ginocchia valghe, asimmetria del bacino e delle spalle, si associano frequentemente ai piedi piatti. I bambini inoltre sono spesso lenti nei movimenti, pigri, si stancano molto facilmente e non gradiscono né camminare a piedi, né svolgere qualche sport. Tendono ad essere in sovrappeso.
Spesso lamentano di stanchezza alle gambe ed a volte presentano crampi muscolari. Inoltre sono incoordinati nella corsa e, se vengono spinti a partecipare a giochi di squadra, preferiscono ruoli statici e poco dinamici, come per esempio il portiere piuttosto che l’attacante nel football.
L’ortopedia attuale nei confronti del piattismo
Da sempre l’ortopedia dell’età evolutiva si è preoccupata di trovare dei presidi per la correzione dei piedi piatti, impiegando, il più delle volte materiali rigidi e mezzi coercitivi per posizionare meglio i piedi.
Scarpe ortopediche, plantari con rialzi sulla volta mediale, semisfere, talloniere per contenere il valgismo del calcagno, si usano da sempre ma con risultati scadenti.
Questi risultati scadenti hanno trovato fondamento in un lavoro scientifico che riportava i risultati di una ricerca clinica durata 3 anni, condotta dai ricercatori del Texas Scottish Ries Hospital di Dallas nel 1981, su 1800 bambini con piede piatto flessibile di diversa gravità. La ricerca suddivideva i bambini in 4 gruppi di controllo:
- non trattato in alcun modo
- trattato con scarpe ortopediche
- trattato con plantari ortopedici
- trattato con talloniere rigide
L’obiettivo era quello di controllare in tutti e 4 i gruppi se, nei tre anni di osservazione, si evidenziavano variazioni dell’appoggio del piede. Per tutto il tempo di osservazione e anche nell’ultimo controllo, non si evidenziavano variazioni significative dell’appoggio podalico nei quattro gruppi.
Questi risultati, estremamente deludenti, hanno portato ad avere un atteggiamento assolutamente sciettico nei confronti dei presidi ortopedici classici, sia come ortesi plantari sia come scarpe ortopediche correttive.
L’innovazione: i plantari a stimolazione neuro-muscolare
Negli ultimi vent’anni si sta affermando l’utilizzo di speciali plantari di stimolazione neuro-muscolare.
Tutti i presidi, fino ad oggi utilizzati, sono orientati in massima parte verso un supporto passivo del plantare costruito con rialzi che devono spostare la disposizione delle ossa, posizionadole in modo più corretto. Quello che comumentemente non viene valutato nella prescrizione di un plantare è l’effetto sensioriale che esso induce e le reazioni neuromuscolari ad esso connesso.
La ricerca scientifica negli ultimi decenni ci sta facendo capire ed ha fin qui dimostrato, che la disposizione architettonica delle ossa dipende essenzialmente dal funzionamento normale di muscoli e legamenti. Sono questi che posizionano e mantengono le ossa in assetto ottimale per lo svolgimento sia della funzione antigravitazionale che dinamica di ogni parte del nostro apparato locomotore, anche dei piedi.
I plantari Ks come terapia per il piattismo
Allora se la posizione corretta delle ossa e delle articolazioni del piede dipende dalla forza di muscoli e legamenti, perchè, invece di spingere le ossa, non si interviene stimolando muscoli e legamenti a funzionare meglio?
E’ proprio quello che afferma la Terapia Ks “Metodo Dott.ssa Fusco”. Il nostro plantare Attivo Ks Medical, costituito con materiali atossici ed anallergici, presenta al suo interno delle sacche di attivazione proprio a ridosso dei muscoli intrinseci della pianta dei piedi, quei muscoli da cui dipende la posizione corretta delle ossa e dei piedi stessi.
Il plantare Attivo Ks Medical è la creazione di una straordinaria efficacia che rivoluziona l’approccio ai problemi di appoggio e funzione deambulatoria di bambini e adolescenti. Studiato nell’assoluto rispetto della fisiologia dell’organismo, è capace di correggere e modificare l’appoggio dei piedi piatti, riportando alla normalità l’intero organismo.