Tratto da Vivere Light, edizione Novembre 2015. Intervistata la Dott.ssa Maria Antonietta Fusco Ph.D Biomeccanica Medica – Ideatrice e Responsabile delle Ricerca clinica del Metodo KS.
Il mal di schiena: colpite 8 persone su 10
Chi non ha mai sofferto di mal di schiena?
Purtroppo si sa, tutti almeno una volta l’hanno detto: “Ho mal di schiena”.
Eh sì, quel sintomo molto comune, quella sensazione di fastidio e di dolore acuto che tende a colpire la base del collo oppure la parte bassa della colonna vertebrale.
Il mal di schiena, ovunque sia localizzato, secondo i più recenti dati statistici, tende a colpire circa 8 persone su 10 e nel 90% dei casi viene a bussare almeno una volta alla nostra porta nel corso della vita.
Un fenomeno molto comune sì, ma al tempo spesso anche molto trascurato. La maggior parte delle persone impara a conviverci (sbagliando), non ritenendolo il sintomo di una malattia, ma la sola conseguenza di uno stile di vita o dell’inevitabile processo di invecchiamento. In realtà, spesso il mal di schiena può essere l’inizio di un campanello d’allarme che può segnalare una malattia anche seria: soprattutto quando il dolore sopraggiunge senza motivo e si accompagna a perdita di peso e malessere generale, come nel caso di un colpo della strega.
Uomini e donne vengono ugualmente interessati dal mal di schiena, che può variare sensibilmente in quanto ad intensità, da un dolore sordo e persistente ad una sensazione improvvisa e acuta che lascia la persona incapace di muoversi. La maggior parte dei mal di schiena è acuta, ossia dura da pochi giorni a poche settimane; tende di norma a risolversi spontaneamente e non si rileva perdita di funzione. Nei casi più gravi, invece, possiamo andare incontro ad un dolore subacuto caratterizzato da una durata che va da 4 a 12 settimane, o nella peggiore delle ipotesi, a dolore cronico della schiena che persiste per 12 settimane o più; indicativamente 1 persona su 5 che manifesti dolore acuto del mal di schiena svilupperà dolore cronico con sintomi persistenti fino ad un anno.
Le cause più diffuse
Per curare efficacemente il mal di schiena bisogna risalire alle sue cause. Il dolore può essere conseguenza di alcune patologie oppure di contratture muscolari dovute a posture scorrette o a stress. Tra le prime cause, possiamo rimembrare:
- Problemi meccanici alla schiena: il mal di schiena più comune è quello di tipo meccanico. Le persone che ne soffrono spesso lo descrivono come “pulsante” o “dolente”; il dolore peggiora con il movimento e tende a placarsi in condizione di riposo.
Il mal di schiena meccanico può avere un notevole impatto su diversi aspetti della tua vita ed è spesso causato da uno strappo o una lesione. La causa più frequente è la degenerazione del disco intervertebrale, in cui i dischi situati tra le vertebre della colonna vertebrale perdono la loro elasticità e capacità di ammortizzazione causando un elevato deterioramento di tutto il tratto dorsale (come spasmi, tensioni muscolari e naturalmente l’ernia del disco); - Lesioni della schiena: dalle più banali distorsioni alle più gravi fratture che possono causare dolori acuti o cronici alla nostra schiena (tra cui l’osteoporosi). Per osteoporosi si intende una condizione in cui lo scheletro è ormai soggetto ad un maggiore rischio di fratture patologiche a causa di perdita di massa ossea e resistenza causata da fattori nutrizionali, metabolici o patologici.
- Patologie acquisite: sono numerose le patologie in grado di causare o contribuire al dolore alla schiena; tra queste si annoverano:
– scoliosi, una curvatura della colonna vertebrale che dopo una certa età può iniziare a causare dolore,
– spondilolistesi, ossia lo spostamento in avanti di una vertebra rispetto alla vertebra sottostante;
– diverse forme di artrite, tra cui l’artrosi, l’artrite reumatoide e la spondilite anchilosante. - Fattori di rischio: come l’età (con massima incidenza in soggetti di 30-60 anni di entrambi i sessi), lo stile di vita (fumo, sedentarietà, sovrappeso, etc.), la costituzione genetica e soprattutto i vizi posturali.
Ma non è tutto: la prima causa di ore di assenza dal lavoro e di malattia, come sottolineato dalla nostra esperta Dottoressa Fusco, è senz’altro la Lombalgia. Il 95% del fenomeno è causato da vizi posturali e presenta una causa meccanica.
Il disturbo può essere associato ad informazioni neurosensoriali incongrue provenienti dalla periferia, ad esempio piede piatto o cavo o all’abitudine di assumere giorno dopo giorno posizioni scorrette, soprattutto nelle più normali attività quotidiane che ci costringono alcune volte ad assumere posture che diventano obbligate (come stirare, guardare la televisione, lavorare al pc, ecc.).
I sintomi del mal di schiena
La sensazione che si avverte è quella di un campo perenne estremamente doloroso lungo i fasci muscolari della schiena, che può essere irradiato agli arti sia superiori che inferiori (rispettivamente cervicobrachialgia o lombosciatalgia). Spesso il sintomo si manifesta, anche forte, al risveglio mattutino. Facciamo alcuni esempi per intenderci:
– frequente mal di testa, con sensazione di peso su collo e spalle;
– nausea;
– mal di collo;
– dolore alla gamba;
– difficoltà ad addormentarsi;
– ansia;
– sensazione di affaticamento nella zona inferiore della schiena;
– rigidità dell’apparato e difficoltà nell’avere una posizione eretta.
Prevenzione per il mal di schiena
Come afferma la nostra esperta Dottoressa Fusco, una prevenzione diretta e concreta può essere fatta attraverso la correzione di eventuali alterazioni croniche della statica vertebrale (come nel caso di scoliosi, iper- o ipo-lordosi lombare, spondilolistesi) o ancora attraverso la correzione di difetti posturali e dei cosiddetti fattori di rischio.
L’utilizzo dei soli farmaci potrebbe non bastare. L’uso di antinfiammatori, antidolorifici o di miorilassanti è particolarmente consigliato solo nelle prime fasi iniziali, soprattutto quando il problema è di natura “lieve” derivante da posture scorrette in una misura temporale non prolungata.
Consigliata una sana attività fisica, individuale o sotto la supervisione di un esperto, adeguatamente abbinata a terapie che consentano di modificare l’aspetto posturale, andando ad eliminare definitivamente così le contratture muscolari dovute da una postura fisiologica scorretta.
I plantari Ks come terapia per il mal di schiena
Ottimi e duraturi risultati si ottengono con l’utilizzo dei plantari Medical KS di utilissima generazione. Parte della sintomatologia dolorosa riferita alla schiena può essere prevenuta, alleviata o addirittura eliminata con un trattamento mirato atto ad un uso prolungato di solette studiate appositamente per dare dei benefici alla schiena.
Per questo, gli esperti consigliano l’utilizzo dei plantari KS che, svolgendo una sollecitazione neurosensoriale della pianta dei piedi, eliminano il dolore riallineando l’intero organismo e restituendo maggiore elasticità a tutta la colonna vertebrale.
Medici, sportivi e persone comuni, hanno tratto benefici da questa straordinaria tecnologia. Molti di loro, grazie alla riduzione del dolore e delle sollecitazioni, sono riusciti a riprendere le attività sportive o, in alcuni casi, le normali attività quotidiane.
Per tale motivo, la vostra schiena proverà una sensazione di piacevole benessere se all’interno delle vostre scarpe avrete i plantari KS, completamente a marchio MADE IN ITALY, riconosciuti come Dispositivo Medico di Classe 1 nel rispetto delle più recenti direttive europee e coperti da due brevetti internazionali U.S.A. per l’invenzione di una metodologia clinica completamente innovativa.